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Storia sentimentale dell'astronomia

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Piero Bianucci 50 occorrenze

Storia sentimentale dell'astronomia

’attività visiva ci sfuggono. Vediamo immagini ferme, ma gli occhi si spostano tre volte al secondo per esplorare la scena: sono i movimenti saccadici

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Derivati da cellule muscolari, i bastoncelli sotto l’azione della rodopsina si contraggono al passaggio della luce. Senza questa molecola non ci

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superiore compaiono gruppi di 15 o 16 incisioni: prova, secondo Marshack, che ci troviamo di fronte a rudimentali calendari.

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precisione che raggiungeva il mezzo primo di arco. Ci lasciò in eredità sette nuove costellazioni: Canes venatici, Lacerta, Leo Minor, Lynx, Scutum

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, stando a una legge empirica enunciata da Titius e ripresa da Bode, ci si aspettava dovesse esistere tra l’orbita di Marte e quella di Giove. Poteva essere

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I rivoluzionari presero in esame l’idea del pendolo che batte il secondo ma dovettero scartarla quando ci si accorse che la sua lunghezza varia

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. I documenti ci dicono che i dati di Méchain utilizzati per la definizione del metro non furono quelli viziati dall’errore ma altri antecedenti. Il

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. Messe insieme, queste notizie ci permettono di datare a circa ventimila anni fa la nascita dell’astronomia, tra gli avi dei popoli che molti millenni

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confini tra i campi: se ci fosse stato, il Catasto avrebbe avuto vita difficile. Per ridefinire le proprietà agricole gli astronomi dovevano trasformarsi

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Un aereo a grande altezza sembra muoversi lentamente ma ci sorvola in un attimo se vola a bassa quota. Analogamente una stella che rispetto alle

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Osservatori ci si era accorti che prima del 1781 Urano era già stato osservato una ventina di volte ma scambiato per una stella. La prima registrazione

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Presto ci si accorge che anche la distanza dal Sole non corrisponde alle attese: Nettuno risulta assai più vicino di quanto Le Verrier aveva

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non ci venga chiesto di definirla. Proprio come Sant’Agostino diceva del tempo.

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: sappiamo che nel 1292, Guglielmo di Saint-Cloud usava studiare il Sole proiettandone l’immagine su uno schermo bianco in una camera oscura, come ci

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Sand, Delacroix. Tutti i grandi del suo tempo. Ma qui ci interessa il Nadar che si avventura nel cielo dentro il cesto di un pallone aerostatico e

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capace di generare ogni tipo di materia. Per lui il cielo era di natura ignea, il Sole era l’astro più lontano, in mezzo ci sarebbe stata la Luna

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che le affidò ci fu la misura della luminosità di una serie di stelle circumpolari che dovevano servire come pietre di paragone nella stima delle

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Nella loro vita più o meno lunga, da pochi milioni di anni a decine di miliardi, tutte le stelle passano per la sequenza principale e ci si fermano

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Un’altra donna, con la Leavitt e la Cannon, ci ha aiutati a comprendere l’evoluzione delle stelle: Cecilia Helena Payne, nome al quale aggiungerà

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Ci vollero alcuni mesi per sviluppare, confrontare e studiare le lastre delle due spedizioni e quasi tutte furono scartate per la loro cattiva

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Ma ciò che qui ci interessa è che nel 1998 si è scoperto che non solo l’universo si espande con velocità tanto maggiore quanto più le galassie che

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fece la sua parte per farla emergere: aveva ragione Curtis, ci sono milioni, miliardi di galassie come la Via Lattea...

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potesse strappargliela, restituendo il primato a un uomo bianco. Ma poi la faccenda non andò in porto e ci si dovette accontentare di una esibizione con

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– almeno 14 libri – non ci sia giunto niente se non un commentario ai Fenomeni, poema astronomico in 1154 esametri di Arato di Soli (310-240 a.C

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l’idea stravagante che le epidemie virali ci arrivano dallo spazio, Aids incluso.

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casa. I due parlarono e litigarono tra loro senza ascoltare Chandra e congedandolo poi con sufficienza. Chandra ci rimase così male che, appena gli fu

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Ci volle di più. Un paio di anni. Il 5 maggio 1933 il New York Times pubblicava un articolo intitolato “Radioonde dal centro della Via Lattea”. In

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persistente di origine sconosciuta”, annotava l’ingegnere. E aggiungeva: “Ci vorrà qualche mese di osservazioni per capirne qualcosa”.

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potere risolutivo, fu portata a parecchie decine di chilometri, ci si servì di microonde. Ma come collegare antenne interferometriche lontane 5 o 10 mila

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milionesimi di secondo d’arco. Ciò corrisponderebbe, nelle lunghezze d’onda ottiche, a vedere un pallone da calcio sulla Luna. Per questa impresa ci si

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Decisive sono state la potenza di calcolo e la sensibilità dei ricevitori. Grazie ai supercomputer oggi si estraggono i segnali radio che ci

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secondi. Gli omini verdi incominciavano a diventare troppi. A questo punto ci si ricordò del modello delle stelle di neutroni intuito trent’anni prima da

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Ci volle una donna, Vera Cooper Rubin, anche lei testarda e rompiscatole, per riportare l’enigma della materia oscura nell’agenda degli interrogativi

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e Big Crunch. L’accelerazione invece fa pensare a un’espansione infinita, con il trionfo finale del nulla. Ci si può consolare con le cosmologie di

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Tolomeo poneva il confine dell’universo a 20 mila raggi terrestri, dove immaginava ci fosse la sfera delle stelle fisse. Ventimila raggi terrestri

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radio) che con i loro decadimenti causavano ionizzazione. Di qui l’idea che ci fossero nell’aria radiazioni all’origine della scarica degli elettroscopi

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la Terra, il Sole ci illumina di neutrini giorno e notte: l’unica differenza è che dal tramonto all’alba la luce di neutrini ci arriva dal sottosuolo

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1965, ci ha regalato centinaia di scoperte ma non un segnale alieno.

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. Appena puntata la stella, captò un segnale fortissimo. Ci volle un po’ per capire che era un aereo spia U-2 in volo sotto segreto militare.

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di Maragheh nell’Iran del Nord, fatto costruire dal mongolo Hulagu, sovrano della Persia appassionato di astrologia: ci lavorò l’illustre astronomo

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. Qualche anno fa si è fatta strada una nuova interpretazione: l’universo che Dante ci descrive anticiperebbe il modello elaborato da Einstein nel 1917

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Dio-centrico mentre la Terra è diavolo-centrica, i cori angelici orbitano intorno a Dio a velocità sempre più alta via via che ci si avvicina a Dio

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mezzo alle ossa di un centinaio di monaci, identificarli sembrava un’impresa disperata. Invece, grazie alle moderne tecnologie investigative, ci è

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massiccio che per montarlo nel giardino di Hainsel, vicino ad Augusta, ci vollero quaranta uomini. Tycho si proponeva di raggiungere, nelle misure di

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dose di mercurio somministratagli durante il banchetto del 13 ottobre 1601? Forse il DNA di un dente prelevato nella riesumazione ci darà la risposta

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’isola e lo costrinse ad emigrare a Praga. Quegli abusi però sarebbero stati soltanto la scusa ufficiale. All’origine del rancore ci sarebbe stata

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’ordinaria dimestichezza nel governare la casa, età media e un animo disposto a sviluppare quelle doti che ancora non ci sono”. Il tono sarebbe più adatto a

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>Concettualmente l’aspetto più affascinante del Somnium> è ancora una volta il ribaltamento del punto di vista che ci propone. Alla nota 146 leggiamo

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rivoluzione intellettuale – e ci riesce meravigliosamente. Le incisioni che pochi mesi dopo compariranno nel Sidereus nuncius si ispirano a quei disegni

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ci sarebbe etica. Lo denunciò nel 1604 tale Silvestro Pagnoni, che si era tenuto in casa per 18 mesi come copista di dispense: la classica serpe in

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